L’origine della via in cui nel 1894 sorse il negozio Catello d’Auria, risale al 1534 anno in cui Paolo III Farnese la inaugurò con il nome originario di Via Paolina. Il cambiamento di nome in Via Due Macelli è dovuto alla presenza di due spacci di carne che fungevano anche da mattatoio.
Attualmente via Due Macelli costituisce il naturale prolungamento di via del Babbuino formando un asse che unisce piazza del Popolo, piazza di Spagna ( piena di grazia e di fascino per la scalinata che ascende verso il cielo, per la colonna dell’Immacolata e la Barcaccia del Bernini ) e largo del Tritone nelle cui adiacenze si trova fontana di Trevi.
Imboccando via Due Macelli da piazza di Spagna, al numero 55 si trova Catello d’Auria negozio specializzato nella vendita di guanti, calze da uomo e da donna.
L’origine dell’attività risale alla fine del 1800 quando nel periodo della Roma pontificia, la moda femminile dipendeva da Parigi. I sarti per uomo prendevano spunto da quelli inglesi, le stoffe di pregio arrivavano dalla Lombardia, dal Piemonte, dalla Germania; i cappellini di paglia venivano da Firenze; i guanti da Napoli. Uno degli iniziatori nella città partenopea di questa attività spiccatamente artigianale, allora diffusa in Europa ed ora ristretta all’Italia, fu Catello d’Auria
Il maestro napoletano nel 1894 si trasferì a Roma per aprire l’attuale negozio per la fabbricazione e vendita di guanti e calze. Nel 1940 a Catello d’Auria successero i figli che fin da fanciulli collaboravano col padre ed ormai diventati anch’essi maestri guantai. Ad oggi i discendenti proseguono l’attività col massimo rispetto della tradizione.
Dal 1894 il negozio non ha subito trasformazioni. L’edificio è quello a forma trapezoidale della Sacra Congregazioe de Propaganda Fide che è considerata la centrale missionaria del cattolicesimo in tutti i continenti.
L’ingresso del negozio presenta un’insegna in caratteri adesivi azzurri nel sopraluce d’ingresso, con infisso di metallo scuro. La parta d’ingresso con scritta azzurra (analoga all’insegna) è centrata tra due vetrine a pianta ellissoidale con basi rivestite da piccole lastre verticali di granito rosso, così come la soglia. I soffitti a volta sono impreziositi da cinque lampadari di cristallo pendenti dal centro e dalle intersezioni delle volte. L’arredo è costituito da un bancone di vendita, un grande mobile a parete contenente 125 cassetti, alcune consolles con specchi riccamente decorati e poltroncine in paglia di Vienna. Il tutto in legno dipinto di bianco e verde acqua, o bianco ed oro.
I mobili, tutti autentici, furono costruiti per il negozio da un unico artigiano in stile baroccheggiante.
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